Il termine Cervico-Brachialgia include i disordini cervicali dove il dolore è irradiato lungo l’arto superiore. La Radicolopatia Cervicale è, nello specifico, una patologia dove è coinvolta una Radice Nervosa Cervicale.
La radice nervosa può essere provocata da una compressione meccanica e/o da processi infiammatori. Per quanto riguarda la compressione, essa può essere provocata da un’ernia cervicale (molto più rara rispetto al rachide lombare) e, molto più spesso, a causa di processi degenerativi tipici della spondilosi (artrosi).
Le radici più coinvolte sono C7, C6 e, meno spesso C5 o C8.
In caso di Radicolopatia Cervicale il dolore è percepito a livello del collo e scende a livello del braccio fino alla mano. A seconda della radice coinvolta, le zone del braccio e delle dita dove si avverte il dolore saranno leggermente diverse.
Zone di frequente distribuzione del dolore possono essere la parte inferiore del collo (da un lato) fino alla spalla, la scapola o una sua parte, la parte mediale o laterale dell’avambraccio fino alla mano. I sintomi possono essere anche percepiti nella parte anteriore del collo, nella zona della clavicola e del muscolo pettorale e favorire la comparsa di mal di testa.
Si avvertiranno inoltre parestesie (formicolio/scosse) lungo il braccio e saranno eventualmente presenti sintomi neurologici come alterazioni della sensibilità o perdita di forza a livello delle dita. Un altro sintomo riferito spesso è la percezione dell’arto colpito come più pesante, a volte associato a una sensazione di freddo, senza che in realtà sia rilevata una differenza di temperatura tra i due arti.
Nella fase acuta i sintomi sono spesso costanti nelle 24 ore, con un peggioramento durante la notte e difficoltà a dormire a causa del dolore. Un dolore meno acuto può invece manifestarsi in modo più variabile durante la giornata con periodi di completa remissione e periodi di ricomparsa del dolore.
Il dolore può essere provocato da movimenti del braccio, del collo oppure comparire all’improvviso in assenza di posizioni o movimenti precisi. Molto spesso inoltre, una posizione specifica della testa alleverà il dolore (nella maggior parte dei casi di rotazione e inclinazione dal lato opposto rispetto al dolore , o una posizione “rannicchiata” del braccio).
La diagnostica per immagini è uno strumento importante per confermare o meno una sospetta radicolopatia cervicale. Solitamente le radiografie possono evidenziare fenomeno di degenerazione artrosica mentre la Risonanza Magnetica (RM) evidenzia in maniera dettagliata le anomalie del disco e del tessuto nervoso.
Il trattamento conservativo è l’approccio di prima scelta mentre il trattamento chirurgico è indicato nei casi di pazienti nei quali il primo non sia in grado di migliorare le funzioni sensoriali/motorie, il dolore e la qualità di vita della persona.
Il trattamento conservativo consiste quindi nel trattamento farmacologico concordato con il medico e nella fisioterapia. Il trattamento fisioterapico mira soprattutto alla riduzione dei sintomi ma anche alla ripresa della funzionalità e della completa mobilità del collo e del braccio. Esso consiste nella Terapia manuale (tecniche e manipolazioni effettuate direttamente dal fisioterapista), nell’Educazione alle posture e alle posizioni di riposo con eventualmente l’insegnamento di posizioni antalgiche e nell’Esercizio terapeutico, indispensabile per la buona riuscita del trattamento. La prognosi è solitamente abbastanza lunga, si parla infatti di alcuni mesi (solitamente 3-6 per la completa ripresa).